Io sono nato senza
tutti sti contorni,
quando nacqui non sapevo
neanche cosa fosse
un cognato.
​
Adesso che più
di uno è venuto
a casa mia, ricordo
il tempo bello,
quando non l'avevo.
I COGNATI
Pensando ai Natali
di tempi passati
ci balza nel cuore
un Natale presente.
Sogniamo una mamma
che stringe il suo bimbo
e un padre orgoglioso
che già pensa al domani.
Ma la vita ci insegna
che i sogni son sogni
un lavoro è importante
per vincere e vivere meglio.
Vediamo sul podio
un nostro maestro,
che con segni precisi
di tecnica perfetta,
ci indica la strada
“è quella la più giusta?”
Che bello! Disegna un ovolo,
la testa di una donna,
la donna più bella, più bella
del mondo del mondo celeste.
Traccia un rettangolo
un po’ malandato
perché la squadra
è un poco rigata
ma prende lo stesso
la forma di un corpo
di donna che corpo, che corpo
mai visto uno più bello.
Comanda ai cerchi,
triangoli, quadrati
e a tutte le figure
più perfette e creative
di tutto il creato.
Tutto diventa d’un tratto poesia
Il bimbo creato piange, dice:
“Son bello, son figlio di Dio”.
Anche il maestro piange,
si sente morire
È stanco è stato battuto,
peccava d’orgoglio.
La vita è diversa
fuori dai banchi di scuola
mormorava fra sé,
poligoni lucenti e stellati
gli accarezzavano il viso,
piangeva, piangeva
di un pianto dirotto.
Allora un ragazzo
gli si affianca sul podio,
comanda anche lui,
capisce il sistema,
ordina, un padre,
il padre Giuseppe,
un asino, un bue.
Che strano hanno
le teste rotonde,
il maestro sorride,
bacia il ragazzo
scende dal podio.
Bravo! Bravo!
Rimani tu al mio posto.
Che strano “è Natale
e tutti piangono",
dice il preside.
“No” rispondono in coro
i ragazzi di prima,
piangiamo per Amore
perché Amore abbiamo dato
e poi è solo un sogno,
un sogno perfetto.
SOGNO COMUNE PER UN NATALE IMMINENTE
ROSA
Una Rosa,
un fiore, un nome,
un cuore che batte
aspettando il domani.
​
Profumo di
donna capace di
credere e vivere
il suo presente.
​
Se un nome
mi può dare
una vita, un fiore
mi darà la speranza
di fiorire ogni
giorno più bello.
​
Se dovessi costruire
una pupazza per affidarla
per sempre alla vita,
il nome di Rosa, Rosa
mia bella la chiamerei.
L'ORFANO DI GUERRA
Papà tuo non è morto,
ha pensato che era meglio così.
​
Ti ha voluto dare
un posto in società,
​
perché non era
né ricco né imbroglione.