Non importa se
abbiamo lavorato
per una causa
senza speranza.
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Tu che eri
un colonnello,
hai avuto un
povero disgraziato.
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Vivemmo insieme
quei momenti,
preparammo i piani
per la battaglia.
​
Io che le guerre
le vinco sempre,
ti voglio promuovere
mio generale.
AL COLONELLO
LO SFRATTO
Mi chiamò un passero
la mattina presto,
mi fece guardare
un albero potato.
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Gli avevano tagliato
braccia, gambe e sentimento,
distruggendo la casa
di un povero animale.
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Piangeva con rabbia
perché senza far niente,
per un po' di legname
distruggevano la libertà.
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Speriamo, passerotto mio
che un giorno per la paura
di finire, si crede e
si smette di sfrattare.
MEDICI ZAPPATORI
Volevano coprire
con quattro fesserie
l'operato di questi
amici disonesti.
​
Si erano dimenticati
del padre zappatore
che con le mani copriva
quell'ultimo solco.
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Bastò una letterina
per farli mettere paura
e cominciarono a cantare
come freschi canarini.
RACCOLTA DELLE CASTAGNE
La macchina non sa
ma la mano esperta si,
che esistono per me
solo tre verità.
​
La grande bella
e saporita,
la media non
tanto malvagia.
​
Ma quella che i
vermi rosicchiano,
mi sa che è
proprio malamente.
​
Per fortuna,
che li porci miei
la mangiano cruda
o fatta bollita.